Seconda imbarcazione costruita dal team, ma prima ad esserlo in composito. Lina nasce dallo scafo di Dedalo da cui è stato realizzato uno stampo in cui è stata fatta l’infusione di lino e resina per lo scafo.
Dettagli tecnici
Skiff classe R3
Lunghezza: 4,60m
Larghezza; 2,09 m
Area velica: 33mq
70% materiali riciclati/naturali
Sandiwch:
– fibra di lino
– PET/PVC AtlasFoam
– resina epossidica
Progettazione
il lavoro dei progettisti si `e incentrato sulla scelta dei materiali e sulla progettazione strutturale dello skiff in composito di lino. Si `e optato per una struttura a guscio, con l’utilizzo di sandwich single-skin formato da due pelli di biassiale in fibra di lino separate da un’anima in espanso riciclabile – tanto per lo scafo che per le strutture interne e parte del ponte di coperta. Il disegno delle strutture di Dedalo `e stato modificato con il fine di impiegare il minor numero possibile di madieri, introducendo inoltre un doppio paramezzale nella zona del pozzetto. La validità delle scelte adottate `e stata poi verificata con una analisi agli elementi finiti, condotta con i software commerciali Patran e Nastran, pervenendo al dimensionamento definitivo dei vari elementi.
Costruzione
Scafo, coperta e strutture interne sono state realizzate con la tecnica della infusione sottovuoto. La tecnica dell’infusione presenta notevoli vantaggi rispetto alla laminazione manuale: garantisce infatti una migliore qualità del composito finito e permette di ridurre lo spreco di resina e la dispersione di vapori tossici nell’ambiente durante il processodi polimerizzazione.
Lo stampo dello scafo è stato realizzato in vetroresina, con laminazione manuale, utilizzando come modello lo scafo di Dedalo.
L’infusione della coperta è stata svolta in un’unica soluzione, in più fasi:
– preparazione scafo con distaccante e peel ply;
– posa degli elementi del sandwich (lino, pet/pvc) e degli elementi strutturali dell’armo nonchè di diversi rinforzi;
– si sono posizionati i consumabili necessari perl’infusione
– chiusura del sacco a vuoto per l’infusione sotto vuoto
Una volta ottenuto lo scafo, sono state realizzate con l’infusione le strutture interne nonchè la coperta. Infine tutte le varie parti sono state unite tra di loro: lo scafo e le strutture tramite fazzoletti di di fibra di vetro, la coperta e lo scafo con un incollaggio a mezzo di schiuma epossidica e resina epossidica caricata con microfibre.